I lettori del mio blog molto spesso mi chiedono: "Vedo che realizzi modelli 3D di parti anatomiche, come potrei farlo anche io? Che software usi? Mi spiegheresti meglio...?"
Faccio una piccola introduzione e colgo l'occasione sia per ringraziare tutti coloro che seguono assiduamente questo mio piccolo spazio in cui condivido pillole di innovazione tecnologica in medicina. Si tratta di uno spazio del tutto "amatoriale" che non ha la pretesa di essere un riferimento scientifico ne tantomeno di fornire informazioni scientifiche rigorose. Piuttosto questo blog è uno spazio in cui ognuno può scoprire delle cose innovative utili al proprio lavoro che, probabilmente, non conosceva. Torniamo ai modelli 3D. Alla domanda che mi viene posta io in genere fornisco questa risposta:
Ci sono tantissimi software che permettono la ricostruzione di modelli 3D di parti anatomiche a partire da immagini radiologiche. Alcuni di questi software sono a pagamento, altri sono gratuiti. Alcuni sono certificati e possono essere usati per scopi clinici, altri no. Generalmente quelli gratuiti non sono certificati (tranne BluSkyPlan che è un software gratuito e certificato allo stesso tempo). Io, spesso, uso quest'ultimo per semplicità di utilizzo e perchè mi trovo bene.
Premessa importante: è il medico che deve seguire personalmente e direttamente la ricostruzione 3D di un caso clinico se questa verrà utilizzata per finalità cliniche (eventualmente aiutato da un 3DSpecialist esperto di elaborazione immagini e di software). Non può il medico delegare questa attività a terze persone non-medici senza seguire personalmente il processo. Questo non è scritto da nessuna parte ma si tratta di correttezza, sensibilità e deontologia professionale che si raccomanda sempre di rispettare. E' la multidisciplinarietà la chiave dell'evoluzione tecnologica in medicina.
1. Si parte dalle immagini radiologiche (TAC o Risonanza Magnetica) del paziente.
2. Attraverso un software di segmentazione 3D si isola la parte anatomica di interesse, slice dopo slice.
3. Si ottiene un modello 3D di superficie della parte anatomica interessata.
4. Si prepara il modello per la stampa 3D importandolo all'interno del software specifico della propria stampante e si invia in stampa.Si ottiene questo:
I modelli mostrati sono stati realizzati a scopo dimostrativo di comunicazione medico-paziente e non per finalità cliniche.
Il processo non è complesso ma richiede del tempo (quello che spesso i medici non hanno). In ogni caso sembra essere questo il futuro verso cui è orientata la medicina in generale insieme all'utilizzo di applicazioni di realtà virtuale e aumentata.
Se siete interessati a questi argomenti e volete approfondirli date un'occhiata ai nostri due corsi sulla modellazione 3D dedicata al settore biomedicale e odontoiatrico.